martedì 26 maggio 2009

GRANO di Oreste Reale - voce Armando Carruba

GRANO

Ondeggia arsa la plaga/ e sale un delirio di grilli/ ad assordare il rospo/ che alla proda sonnecchia/ Mare di prato di cespitose piante/ che hanno il colore dell'uomo/ Culmi eretti, nodosi, curvano il ciuffo/ e l'internodo cavo/ canna sonora/ dona armonia/ al soffio di zeffiro/ La lingua taglia l'acuto/ e, sventolando, si lancia/ e schiocca per acchiappare/ la nota, un sì bemolle/ che va via nel caldo/ Attendono la falce che recide,/ le sessili spighette/ e altere sbadierono/ il ciuffo bruno/ come scorza di cafri/ Il sole, il vento/ e ancora inflessa piova/ il solco del villano/ e il fido mulo/ trassero dal suolo/ il simbolo di Cristo/ e lolla e pula/ e loppa e gluma/ e resti e stami/ reggono e confortano/ il seme, ricco d'albume/ che domani sarà farina/ e poi pane,/ e poi, sulla mensa,/ Ostia sacrificale.

Oreste Reale

sabato 16 maggio 2009

MONTEROSSO AL MARE (La Spezia)

Monterosso al Mare prov. La Spezia è il mio paese natio, un pezzo del mio cuore è rimasto là in questo ex paese di pescatori e oggi votato al turismo di massa.

giovedì 7 maggio 2009

NOTO

Noto è la città capovallo ricostruita con criteri scenografici sul colle Meti, nei pressi del fiume Asinaro, dopo la distruzione della città antica posta sul monte Alveria. Passaggio obbligato dopo il verde della villa comunale, la Porta Reale costruita in occasionedell visita a Noto di Ferdinando II di Borbone, effettuata nel 1838. Percorrendo corso Vittorio Emanuele si ncontra la Chiesa di San Francesco all'Immacolata con l'annsso convento e, a sinistra, il lato orientale del monastero del SS Salvatore con il magnifico belvedere in cima alla torre campanaria. Più avanti a Chiesa di Santa Chiara. Al centro della città, in cima ad una scenografica scalinata a tre rampe che parte dl corso Vittorio Emanuele, si erge la maestosa Cattedrale, dedicata a S. Nicolò di Mira.

Noto vi attende con il suo barocco...

mercoledì 6 maggio 2009

MARIGGIATA di Giuseppe Vitale

MARIGGIATA

Sbatti lu mari forti 'nta li scogghi

e la scumazza tutta s'arrivugghi,

isunu l'unni, 'nforzunu li dogghi

l'acqua stravasa e spraia rimasugghi.

Lu marinaru 'n casa s'arricogghi

a fari riti, suvura ed 'augghi,

e mentri li prjieri fà la mogghi

supra lu focu la fasola vugghi.

Giuseppe Vitale