domenica 4 marzo 2007
Quel Benito Lorenzi detto VELENO
Sabato 3 marzo è scomparso il centravanti interista che metteva tutto se stesso in campo negli anni cinquanta e quella è la formazione che vinse lo scudetto nel '52/53 con il portiere Giorgio Ghezzi detto kamikaze per le sue uscite spericolate sui piedi dell'avversario, e il biondo Skoglund.
Da ragazzino facevo la collezione delle figurine che scambiavo con i compagnetti, le gesta di Ghezzi e Lorenzi, lette sul settimanale Calcio e ciclismo illustrato, - la TV non era arrivata in Sicilia - mi fecero scegliere come squadra del cuore l'Inter.
Su Lorenzi c'erano tanti racconti, oggi pomeriggio durante la trasmissione sportiva di Italia 1 controcampo, Luisito Suarez nel ricordare Lorenzi disse che molte storielle le inventava di sana pianta; ma una cosa è certa è stato un grande calciatore anema e core, attaccato per sempre alla sua maglia nerazzurra.
CIAO A ME PURE MO PIACE IL FOOT IL CALCIO MIO PADRE QUANTO ERO BAMBINO MI PORTAVA ALLO STADIO A LICATA A VEDERE LA PARTITA DI PALLONE COME DICE LA CANZONE DI RITA PAVONE PERCHE PERCHE LA DOMENICA NON MI PORTI MAI CONTE A VEDERE LA PARTITA DI PALLONE MI RICORDO PURE DI QUESTE FIGURINE CON I COMPAGNI NEL CICCOLATO FERREO FACEVAMO LA COLLEZIONE QUESTO CACCIATORE FORSE L HO AVUTO NELLE MANI BENITO LORENZI DETTO IL VELENO CIAO UN SALUTO A TE COLUCCIO
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