martedì 21 gennaio 2014

San Sebastiano a Tortorici



Festa di San Sebastiano a Tortorici
20 gennaio - Tortorici (ME)
La festa cade sempre il 20 gennaio, i devoti che hanno un voto da sciogliere, vanno nudi al Santo, gli uomini, in segno penitenziale vestono di bianco con camicia e pantalone, un fazzoletto piegato a mò di triangolo al cinto e a piedi nudi. Le donne, a piedi nudi, indossano camice e gonne bianche, il fazzoletto copre la testa e precedono e seguono, nella processione o nella questua, il Santo.

Il rito religioso si celebra nella Chiesa di S. Maria Assunta, partecipazione delle autorità locali per continuando una secolare tradizione che prende il nome di Senato, i Giurati nel '600, i Senatori nel '700 e i Sindaci dal '800 in poi, preceduti dai mazzieri si recavano in Chiesa consegnando, in segno di omaggio al Santo, le chiavi della Città. A mezzogiorno inizia la Processione per le vie della Città. L'artistica "Vara" è portata solo dai nudi, questo è un privilegio ma anche un obbligo penitenziale. La prima tappa della Processione è nel Fiume Calagni dove i devoti fanno sostare la vara invocando la grazia, questo rito rappresenta il complesso rapporto della Città di Tortorici con i fiumi, da sempre i fiumi hanno fornito acqua per i bisogni alimentari, per l'irrigazione dei campi, per far funzionare mulini, mertelletti e paratori, spesso però i fiumi, con le inondazioni o i diluvi, hanno distrutto o danneggiato il territorio. Il Santo viene invocato per scongiurare i danni. Dopo la sosta nel Fiume Calagni inizia la « questua », il Santo viene portato per le vie della Città rientrando nella Chiesa di S. Nicolò dove permane fino all'ottava.

Processione dell'Alloro
La domenica precedente la Festa in onore di San Sebastiano Martire i devoti, che hanno in precedenza tagliato nodosi rami dall'alloro o agrifoglio, scorticato il tronco e appeso un fiocco rosso e delle bacche depositano l'alloro davanti al Palazzo della Città (una volta Palazzo dei Giurati), creando così un improvvisato bosco magico. L'alloro ricorda il bosco di alloro sacro ad Adone dove S. Sebastiano, legato nudo ad un albero, è bersaglio delle frecce dei feroci arcieri della Mauritania. A mezzogiorno, dalla chiesa di S. Nicolò viene portato in processione S. Antonio Abate, il quale nel suo breve percorso attraversa questa piccola e improvvisata foresta e con la sua intercessione rende fertile la terra e gli animali, esorcizzando i mali. Dopo il rientro di S. Antonio nella Chiesa di S. Nicolò, al suono di cornamusa e tamburi, i devoti danno inizio alla sfilata dell'alloro lungo le vie della Città.
La festa in onore del Santo patrono viene ripetuta nella domenica più vicina al 9 maggio

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