lunedì 30 marzo 2015

MESTIERI DI UNA VOLTA - 'U CAFFITTERI - di Armando Carruba


‘U CAFFITTERI

Questa figura di venditore ambulante mi ha sempre affascinato, anche se a dir il vero non l’ho mai visto all’opera.
Nel   1969  si  provava  I NAVARRA  di Vanni Pucci, facevo il direttore di scena, e nel copione era prevista una voce fuori campo che  dicesse: cafèèè ch’è ch’jornu! (caffè che è giorno) e alla mia    domanda    cosa    c’entrasse   questa   voce,  mi  fu  descritto  questo  tipo  di  venditore ambulante  ‘u  caffitteri  (il  venditore  di  caffè).        Generalmente si trattava di una persona anziana,   che  si  doveva  alzare  prima  di  tutti  se  voleva vendere caffè caldo ai passanti che incontrava per le strade quasi deserte.
Portava  –  mi  fu  detto  –  sul  braccio  sinistro  un  paniere  con  due  o  tre  tazze, altrettanti cucchiaini e alcuni sigari fatti con foglie di cavolo,  mentre  con  la  mano  reggeva  quella  che doveva essere caffettiera, contenente liquido chiamato cafè costituito da orzo abbrustolito.
Occorre  pensare  che  si  era  nel  periodo post bellico; e con voce cadenzato vanniava: cafèèè ch’è ch’jornu!
Qualcuno, ancora pieno di sonno  e  infreddolito  si fermava e chiedeva un soldo di caffè, ed il nostro uomo, in una tazzina passata per tante bocche, versava quella specie di caffè e l’offriva al richiedente, che sorbito e acquistando un sigaro s’allontanava allegro sbampannu.  
Proprio negli anni 1968/69,  lavorando in SINCAT –  stabilimento  petrolchimico  di  Priolo – ricordo che soprattutto negli impianti fermi  per manutenzione generale, e  quindi  con  molti lavoratori  impegnati  a  terminare  i lavori  al più presto possibile, passava un ragazzo con la bicicletta   e  provvisto   di   termos  di  caffè,  che  vendeva,  per  conto  del  bar  della  mensa, versandolo in bicchierini di plastica con cucchiaini plastificati anch’essi.
Per i lavoratori era un  attimo  di  ristoro  e  l’occasione per una pausa al posto fumo per una sigaretta e scambiare qualche parola.
Le macchinette  del caffè, disseminate in ogni dove, hanno sostituito per sempre anche questi ragazzi moderni caffitteri.
                                                                    MATINU
                                                            Armando Carruba

                                                           ‘N aciduzzu canta
                                                           lu suli s’affaccia
                                                           ‘i ciuri ‘rapunu ‘i buttuneddi
                                                           ‘n jattu si stinnicchia
                                                           na ciucettula nesci fora
                                                           ‘n vecchiu tussìa
                                                           e cco’ ciauru ‘i cafè
                                                           bona jurnata a ccu jé ‘gghié

                                                           Armando Carruba



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