martedì 12 maggio 2015

RISVEGLIAR LE COSCIENZE di Maria Agrippina Amantia

RISVEGLIAR LE COSCIENZE
Com' è dolce questo mio essere eremita,
a scriver poesie per la vita.
Vagar fra cuori grandi e menti altrui,
a riempirti il cuore come mai.
Amo, il conversar pacato,
lo scambio innamorato,
essere testimone,
di cose uniche e lontane.
Cose che furono, cose che videro,
cose che fecero.
Le nostre radici,come d'ulivo secolari,
ci rimembrano che siamo piccoli scolari.
Poco importa la nostra cultura,
messa a confronto con la natura.
Siamo solo una virgola,un puntino,
di fronte all'affacciarsi di un mattino.
E videro, gli avi, i nostri, perchè presenti,
il volger della storia, i suoi racconti.
Costruirono, per noi, e furono capaci,
di lasciar tesori, senza essere rapaci.
Pensavano che avremmo avuto cura,
di questo patrimonio che ancor dura.
Illusi, meschini, non fecero i conti,
con una generazione, che rovina mari e monti.
Figli di macchine senza cuori,
amanti solo di dominio e reattori.
Figli di un progresso annacquato,
dimentichi del loro passato.
Avviati, verso un non ritorno,
ognuno senza scopo, seguendo il proprio tornaconto.
Adesso siamo ad un bivio, lo sappiamo,
la soluzione dove la troviamo?
Dentro ogni anima, si cela una speranza..
basta tirarla fuori, come in una danza.
L' unione fa la forza, dice un vecchio detto,
Alziamoci, non dormiamo più su questo letto.
maria agrippina amantia

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