cci nn'é a ogni pitanza
Monaco e peperoncino c'entrano in tutte le "salse" del vivere popolare. Locuzioni, espressioni. definizioni "calano" frequentemente il "monaco" nella parlata popolre, il "monaco" non perfettamente individuato come appartenente a questo o a quell'ordine religioso, 'u monacu come figura non definita, uno nessuno e centomila, sicchè l'espressione 'U SAPI 'U MONACU (lo sa il monaco!) si traduce in "chi lo sa?"... forse nessuno! Difficile saperlo!... Lo sa il monaco! (forse perchè confessore consigliere, perchè faccendiere...).
Il monaco entra 'ntrasatta (quasi da intruso) nella parlata popolare dove sentiamo:
CANTA, MONACU! - come per dire "Puoi cantare quanto vuoi, ma non ne cavi niente!"
MONACU! MONACU! - "Dai 'u culu non ti dò retta"
E CU CU' PARRI... CCO' MONACU? - "Dando ad intendere "E con chi parli... con nessuno?" (ciò quando ostinatamente non si è ascoltati)
E DALLA CCO' MONACU - "e ci torna col monaco, insiste sulla stessa cosa" come per dire "torna parrinu e ciuscia!"
VINNI 'U MONACU E CCI 'A SUNO'! - "Venne il monaco e gliela suonò" si dice di un intruso che inaspettatamente sopraggiunge a guastare certa andatura di cose, a rovinare un progetto.
A PICCA A PICCA LU MONACU SI 'NFICCA! - deddto di intromettersi nei fatti altrui, di chi è impiccione, di chi con raggiri e insistenza si immischia per sapere o per trarne profitto.
ESSIRI FIGGHIU I MONACU - bastardo, furbo, infido
FARI 'U MONACU 'I CAMPANEDDA - Vivere di espedienti. Monaco con la campanella era un tempo il cosiddetto monaco dei Luoghi Santi (di Terra Santa, a suo dire, ma forse proveniva dal nostro entroterra!...) suonava la sua campanella davanti alle porte dei fedeli, annunziandosi con la cantilena "Lochi Santi, Lochi Santi!..." e distribuiva santini, anche le immaginette con la fogliolina d'ulivo della Terra Santa (?) per avere un obolo (di solito generoso)
AVIRI A FACCI I MONACU - viso che ispira pietà e fiducia, che commuove e convince (ma non si vede qualcosa di subdolo che sta sotto la "vernice")
FARI 'U MONACU - Raccogliere per il convento, procurarsi qualcosa da portare a casa
RICUGGHIRI 'O CUNVENTU - Rientrare in convento, andarsene a casa
A CULU 'I MONACU - tondeggiante, abbondante, ricolmo (per cui dare, prendere cereali a misura ricolma) anche bianco e liscio (per cui pescestocco di prima qualità, bianco, grosso e tenero... a culo di monaco)
CANNAROZZU I MONACU - tipo di pasta corta e grossa (quanto la gola del monaco) bucata ed esteriormente rigata detta pure "rigatone" (condita preferibilmente con salsa di pomodoro fresco e melanzane fritte, o con sugo di carne)
VASTEDDA DI MONACU - ciambella di pane sottile come la "corona" di capelli della testa rasata di un monaco
MONACI - nel gergo della manovalanza di muratori e carpentieri sono le capriate, che sostengono (con "pazienza") le impalcature dei tetti
MONACU - scaldino (di terracotta o di rame) contenente un pò di brace accesa, usato dalle donne che lo tenevono sotto le vesti, per riscaldarsi nelle fredde serate d'inverno. Era detto anche "mariteddu" ma del "maritino" al "monaco" c'è tanta strada... o forse "accurzatura"!
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