venerdì 1 gennaio 2016

'U FAZZULETTU di Armando Carruba

‘U FAZZULETTU
I ragazzi si dividevano in due gruppi formando due squadre.
Si disponevano a distanza uno di fronte all’altro.
Una squadra era formata da sei o più ragazzi veniva assegnato un numero, al centro delle due squadre restava un bambino con un fazzoletto in mano che faceva da arbitro.
Questo bambino chiamava un numero e i rispettivi bambini appartenenti alle due squadre con questo numero dovevano sbrigarsi e correndo dovevano andare a prendere il fazzoletto.
Chi lo prendeva prima doveva ritornare al suo posto, ma l’altro ragazzo doveva rincorrerlo e se lo toccava prima che arrivasse al posto vinceva lui, se invece il ragazzo con il fazzoletto in mano arrivava al punto di partenza, senza essere toccato vinceva.
In questo gioco i bambini amavano a fare a finta cioè facevano capire di prendere il fazzoletto ma in realtà non lo prendevano.
L’avversario, convinto che l’altro avesse preso il fazzoletto gli correva dietro, attraversava la linea che non si doveva attraversare senza fazzoletto in mano, e in questo gioco l’inseguitore perdeva il punto.

Vinceva chi accumulava più punti.  

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