martedì 16 febbraio 2016

A CASA MIA di J Prevert

Verrete a casa mia,
Del resto non è casa mia
Non so di chi sia
Ci sono entrato per caso un giorno
Non c’era nessuno
Soltanto dei peperoncini rossi appesi al muro bianco
Ci sono restato molto in questa casa
ma nessuno è venuto
Ma tutti i giorni, tutti i giorni vi ho attesa
non facevo niente
Cioè niente di serio
Talvolta di mattina
gridavo come gli animali
Ragliavo come un asino
Con tutte le forze
E questo mi piaceva
E poi giocavo coi piedi
Sono molto intelligenti i piedi
Ti conducono molto lontano
Quando vuoi andare molto lontano
E poi quando non vuoi uscire
Restano fermi e ti tengono compagnia
E quando c’è musica danzano
Bisogna essere sciocchi come spesso è l'uomo
Per dire cose così sciocche
Così pedestri come un fringuello
Il fringuello non è allegro
E’ semplicemente allegro quando è allegro
E triste quando è triste oppure né allegro né triste
Che ne sappiamo noi di un fringuello
E poi non si chiama proprio nemmeno così
E’ l’uomo che lo ha chiamato così
Fringuello fringuello fringuello fringuello
Come sono curiosi i nomi
Martin Hugo di nome Victor
Bonaparte di nome Napoleone
Perché così e non cosà
Un branco di Bonaparti attraversa il deserto
L’ imperatore si chiama Dromedario
Ha un cavallo da cassa e dei cassetti da corsa
Galoppa in lontananza un uomo che ha soltanto tre nomi
Si chiama Tim-Tam-Tom e non ha cognome
Un po’ più lontano ancora c’è non so chi
Molto più lontano ancora c’è non so cosa
Ma che importa tutto ciò
A casa mia verrai
Penso ad altro ma non penso che a questo
E quando sarai entrata a casa mia
Ti toglierai di dosso i vestiti
E resterai immobile,
nuda in piedi con la tua bocca rossa
Come i peperoncini rossi appesi sul muro bianco
E poi ti metterai a letto ed io mi sdraierò accanto a te
Ecco.
A casa mia che non è casa mia tu verrai.

Jacques Prévert

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