MILENA (CL) Ricordando un Natale anni '30
Questa è la Chiesa Madre di Milena provincia Caltanissetta aperta al culto il 19 marzo 1881 con l'aiuto di tutti i fedeli compresi gli emigrati che mandavano le loro offerte. La vigilia del Natale, il grosso della popolazione va ad assistere alla messa di mezzanotte. Il tempo d'attesa, negli anni 30/40 lo si trascorreva giocando a tombola o a carte. Le famiglie giocavano a casa, mentre gli uomini si riunivano in locali pubblici o abitazioni private a giocare d'azzardo. Alle 23 la chiesa è piena. Le donne sedute nella parte anteriore cantano la novena. Davanti all'altare maggiore è appeso un drappo. Poco prima di mezzanotte inizia la messa, ch'era concelebrata dai due preti del paese. A mezzanotte si tirava il drappo ed appariva una statua di cera del Bamminu, posto in una sorte di nido fatto con rami di arancio carichi di frutti e con fiori artificiali. E' la Natività, e viene salutata con manifestazioni di giubilo e con rumori di sedie e di piedi contro il pavimento. Una zampogna suona la ninna nanna di Gesù Bambino, qualcuno batte un tamburello e le donne poste nella parte anteriore della chiesa cantano un nuovo rosario.
Oi e sempri di cuntinuu
Sia ludatu Gesù Bamminu
E ludatu ccu firvuri
Sia lu nostru Redinturi
E ludamulu ogni mumentu
Nostru Diu ni lu Sacramentu
Si usava portare dolci in Chiesa e mangiarli appena nasce Gesù Bambino. La Messa termina con una acclamazione intonata: Viva Gesù Bambino!
Il giorno di Natale si celebrano in Chiesa 5 messe, e sono tutte abbastanza affollate. Non si lavora, ed ogni famiglia consuma un pranzo migliore del solito. Il piatto tradizionale principale era il cappone. La giornata somiglia ad una domenica un pochino più festosa dell'abituale, poichè l'apice della festa religiosa è la nascita simbolica alla messa di mezzanotte.
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