sabato 20 dicembre 2014

NATALE E CAPODANNO IN FABBRICA (da Travagghiavumu 'a Sinchiti di Armando Carruba)


Natale è già alle porte e il Cenacolo poetico dialettale ANTEAS di Siracusa nell'augurare Buone Feste a tutti i lavoratori della zona industriale di Priolo nonchè a tutti i lavoratori che leggono questo post, ricorda i bei tempi del Natale in fabbrica.
E' dalla fine degli anni '80 che non s'illumina più l'albero natalizio vicino lo spogliatoio CR, molto probabilmente il direttore d'allora, per motivi di sicurezza decise di non farlo fare più. Peccato! perchè quell'albero dava un'aria di festa anche ad una giornata lavorativa grigia. Per prepararlo, gli elettricisti dello stabilimento s' inventavano la qualunque per renderlo ogni anno sempre più bello.
Certamente un Capodanno in fabbrica non si dimentica mai, anche se qualcuno (che non ha mai provato questa esperienza) può storcere il naso. Da sempre tra i turnisti esiste un accordo mai stipulato, di non mancare al turno di Natale e Capodanno tranne casi straordinari, e alleggerire il più possibile il lavoro del 3° turno (dalle ore 22.00 alle ore 6.00), cosicchè quest'ultimi lavoratori possono bene festeggiare Natale e Capodanno in fabbrica (imprevisti permettendo).
La mia unica esperienza è quella del 3° turno del 31/12/1970 che iniziò in portineria quando la Vigilanza, su disposizione della Direzione, distribuì a tutti i lavoratori del 3° turno un panettoncino (quelli che all'epoca costavano lire 100) e dieci sigarette sfuse (nazionali semplici) alcune purtroppo sbriciolate.
Il mai dimenticato capoturno Giuseppe Alastra, affettuosamente conosciuto come 'u Zù Pippinu, aveva concesso a due componenti della squadra il giorno di ferie per potere trascorrere la serata con moglie e figli. Grande fu la sorpresa, e non solo sua, quando benchè i due avessero le ferie firmate, alle 22 la squadra era completa!
Nessuno di noi a distanza di anni, testimoni di quella bella e indimenticabile notte, potrà mai dimenticare le lagrime di gioia do' Zù Pippinu; un Capoturno tenero come 'u pani 'i casa, e che ci trattava con l'affetto di un padre.
(da: TRAVAGGHIAVUMU 'A SINCHITI di Armando Carruba)

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