domenica 7 giugno 2015

BELVE INUMANE di Maria Agrippina Amantia


BELVE INUMANE

belva inumana colpisci, colpisci ,
la tua ferocia su di lei inasprisci.

Su quel viso che tante volte
hai carezzato,
che tante volte hai teneramente
baciato.

Non ti fermi, non blocchi la tua mano,
hai un modo d'amare alquanto strano.

Niente esitazioni, pause,
niente riflessioni,
ma se la odi, perchè non l'abbandoni?

Ma tu chi sei?
perché ti accanisci così
su di lei?

Dov'eri quando la desideravi,
quando per la vita la sceglievi?

Dio! i tuoi occhi,
come sono freddi,
come sono appannati,
pieni d'odio, insanguinati.

Guardalo quel viso,le labbra tumefatte
la tua ira su di lei s'abatte.

Dovrà inventare scuse,
cadute inesistenti,
con i parenti e le amiche,
sempre più insistenti.

Sei fiero di te stesso?
con che coraggio adesso, le chiedi
di far sesso?

Credi davvero che può dimenticare?
che può far finta e ti può amare?

Sai la differenza tra obbligare
e amare?
il suo rifiuto,lo so, farà aumentare,
la rabbia sorda, che tieni dentro il cuore.

A quelli come te,io dico vaffanculo!
ragiona meglio di te, sicuramente un mulo!

Un giorno lei, spezzerà quelle catene,
ma tu, bastardo!
sconterai le tue pene!

maria agrippina amantia

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