Quando la stella di carta colorata
prendeva vento e partiva,
il cielo spalancava gli occhi blu,
l'uccello che cantava si zittiva,
il sole per fare spazio si spostava.
Sembrava che essa, partendo,
avrebbe continuato a viaggiare
fin dove sono le stelle, quelle vere,
per giocare ogni notte col Signore.
Ma il filo di cotone la fermava
e la cosa infastidiva l'aquilone.
E una volta lo tirò e si ruppe.
Il vento allora,
che era una carezza,
la vide sola,
e diventò folata,
la stella cercò una mano amica,
ma l'aria si voltò,
intrecciò le dita;
il cielo chiuse gli occhi per lo spavento,
l'uccello mise la testa sotto l'ala,
il sole si accese contro il vento
che si portava, stracciato, rovinato,
un povero pezzetto di carta colorata
che non sapeva che la libertà
era in quel filo che la tratteneva.
Renzino Barbera
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