PADRE
Benedetto mio figlio Turuzzu!
Una bella quartara al giorno
e acqua fina della montagna
che al paese nessuno se la sogna.
E appena poco poco si smuova l'inverno
lui subito cambia suonata e mi arriva
col vino vero di Pachino.
Mi vengono lagrime agli occhi
per quella maledetta volta
che come una bestia tirai fuori la cinghia.
Doveva cadermi una mano!
Ah pezzo di padre pazzo
a non capire che era un ragazzo!
Sempre sento il suo passo che é ancora lontano
e mi viene una voglia di aprire le braccia
e dolce chiamarlo come quand'era bambino
ma non ce la faccio.
Ah benedetto mio figlio Turuzzo!
Casca il mondo per me c'é un coniglio
ogni volta che va a caccia.
Michele Colonna
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