
La tradizione impone, tra l'altro, l'acquisto di un cappello di paglia, un tamburello (usanza questa affievolita nell'ultimo decennio) per i più piccoli, oltre ai vari gadget.
Non si contano poi i ristoratori fai da te, che preparano succulenti piatti tipici della cucina etnea: salsicce, carne di cavallo, crispelle, e vino rosso prodotto dai vigneti dell'etna.
In occasione della festa ritornano a Trecastagni molti connazionali emigrati negli Stati Uniti e in Australia, rimasti legati al paese d'origine.
Trecastagni festeggia i propri Santi patroni da sempre con immutata devozione, così come la cornice della festa, con la pittoresca sfilata dei carretti, le bancarelle con gli agli (accattativi l'agghia!) i ceri, la processione dei fedeli.
Anche quest'anno festa grande! La secolare tradizione del Santuario di S Alfio, di cui si tramandano echi dal 1643, e anche un'occasione per rilanciare il Santuario di Trecastagni come luogo di turismo religioso, improntato all'accoglienza e non soltanto nel giorno di festa, per celebrare l'incontro tra migliaia di devoti provenienti da ogni parte del mondo che hanno in comune il legame con i tre santi fratelli martiri. Alfio, Filadelfo e Cirino.
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