Narra la leggenda che il pastorello Aci figlio di Fauno, amava la ninfa del mare Galatea, ma il loro amore era contrastato dal Ciclope Polifemo che si rodeva il fegato dalla gelosia.
Tutte le sere Aci raggiungeva la spiaggia e aspettava ansiosamente l'arrivo della ragazza. Un giorno però, Polifemo, che abitava da quelle parti, scoprì il tenero amore dei due e, in preda alla gelosia e all'ira, scagliò un grosso masso sul povero Aci uccidendolo crudelmente. Galatea, impietrita dal dolore, dopo aver raccolto le ultime parole del suo amato, gridò vendetta ed invocò il padre degli dei Giove, affinchè punisse il ciclpe Polifemo e chiese che il pastorello restasse per sempre con lei in mare. Giove, impietositosi dalle lacrime della ninfa, concesse che il corpo di Aci fosse trasformato in un ruscello. Così Aci, sfociando in mare, continuò ad incontrare la sua amata Galatea.
Questo mito è legato alla città a cui il pastorello ha dato il nome: Acireale. Nella villa Belvedere si ammira un bellissimo gruppo marmoreo che raffigura il momento culminante del mito, allorquando Galatea, visto Aci morente, invoca l'aiuto del dio Giove. (fig. 1) -
2 commenti:
Ciao Alfeo,un giorno ti dissi che personalmente sarei stata contenta se tu avessi continuato sul filone della mitologia,e vedo che lo fai molto spesso, mi fa molto piacere è un motovo in più per leggerti sempre. Bravissimo. Mariù,ciaooo
Ti ringrazio, perchè fa piacere sapere di una lettura attenta ... continuerò su questo e altri filoni abbracciando - per quello che posso - le leggende, le storie, le tradizioni, etc.
Nuovamente grazie Mariù.
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