Quando i greci scoprirono l'importanza strategica dell'isola ai fini della penetrazione commerciale nel Mediterraneo e per la ricerca dei metalli in Italia, decisero di colonizzarla, (735 a.C.). Ogni colonia ebbe una città greca come madre-patria, il supporto logistico necessario allo sviluppo e un capo spedizione. Perfino un vero e proprio programma d'insediamento.
Secondo Tucidite, la prima colonia greca venne fondata a Nasso dai calcidesi. In seguito e nel giro di pochissimi ani, i megaresi fondarono Megara Iblea, i corinzi Siracusa (734 a.C.) i cretesi Gela e poi Catania. A sua volta Gela fondò Agrigento (582 a.C.) mentre Megara Iblea gettò le basi di Selinunte.
La massiccia presenza di greci, ioni e dori nel tessuto siciliano lascerà un'impronta culturale indelebile, ancora oggi ben visibile nelle opere architettoniche, nella cultura classica, negli usi e costumi.
Già dal 500 a.C. si può parlare di completa ellenizzazione dell'aria orientale della Sicilia. Il punto di massimo sviluppo ellenico lo si ebbe con la fondazione di Imera Selinunte (580 a.C.) da parte di Megara Iblea. Questo fu il preriodo più fiorente per la Sicilia, che divenne sinonimo di benessere e potenza, tanto che Siracusa, la regina delle città come la chiamò Pindaro, superò la stessa Atene in ricchezza.
1 commento:
a quella epoca erano moderni avevano il teatro la musica i poeti per il tempo che era non avevano la televisione internet il treno l aero il telefonino ma vivenano uguale ogni epoca e moderna un saluto per te ciao coluccio
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