giovedì 2 agosto 2007

C'era una volta il venticello...

C'era una volta il venticello che veniva dal mare allievando la calura estiva. Accadeva soprattutto nei quartieri popolari, i primi a piazzarsi in strada con la brava siggitedda (sediolina) erano le persone anziane, poi i bambini e gli uomini che ritornavano dal lavoro ed infine le donne dopo gli ultimi preparativi per la cena.
Era un modo per scambiare quattro chiacchiere coi vicini, annaffiare i rasti co' basilicò (i vasi con il basilico fresco e profumato) ... per socializzare.
Era un'altra umanità, un'altra dimensione. Oggi a zà Maria non siede più davanti la porta di casa, e neanche i vicini. Oggi c'è il CONDIZIONATORE! altro che aspettare il venticello fresco che viene dal mare!
Se girate per le periferie, nei vecchi quartieri, difficilmente trovate qualcuno che aspetta la brezza marina... usci e finestre sbarrate, in compenso sui muri delle case, anche le più decrepite, troneggiano gli antistetici motori che tirano fuori l'aria calda e mandano dentro quella fredda.
Magari la za Maria alla mattina avrà le ossa fracassate dai reumatismi, ma parlando con la vicina potrà sempre dire: L'ha visto il mio nuovo condizionatore? E' uno spettacolo! si mangia anche l'umido! ha 3 velocità e quando è al massimo, pari di essere 'a punta ddo' molo come sciuscia 'u vento!
E quella maligna e invidiosa: Ma non sente freddo? non ci piglia l'influenza?
E qua la za Maria da tutto il meglio si sé: Tranquilla commare, lo strumento è attrezzato, all'occorrenza mettiamo in azione la pompa di calore, quella meglio di un lanciafiamme è...!

alfeo44@yahoo.it

2 commenti:

il siciliano di francia ha detto...

QUESTA STRADA ASSOMIGLIA MOLTO A UNA DEL MIO VILLAGIO QUI A CALLAS TUTTA QUESTA REGIONI PRIMA CERANO TANTI ITALIANI CIAO COLUCCIO UN SALUTO PER TE

Anonimo ha detto...

Caro Armando,
nelle piccole citta' e' ancora cosi' come me lo raccontava mia nonna,le donne non hanno da fare fuori casa e si passano il tempo a chiacchierare di altri non per invidia ma per abitudine.Pensavo che con gli anni fosse cambiato.Leggendo il tuo blog anche se non spesso lascio commenti mi sto facendo una cultura sul modo di vivere e sulle usanze siciliane.Grazie Un abbraccio e un saluto in famiglia.
Daniela