venerdì 12 aprile 2013

SIRACUSA TI AMO E TI ODIO

'U VINTICEDDU 'I 'NA VOTA




C'era una volta il venticello che veniva dal mare allievando la calura estiva. Accadeva soprattutto nei quartieri popolari, i primi a piazzarsi in strada con la brava siggitedda (sediolina) erano le persone anziane, poi i bambini e gli uomini che ritornavano dal lavoro ed infine le donne dopo gli ultimi preparativi per la cena.
... Era un modo per scambiare quattro chiacchiere coi vicini, annaffiare i rasti co' basilicò (i vasi con il basilico fresco e profumato) ... per socializzare.
Era un'altra umanità, un'altra dimensione. Oggi a zà Maria non siede più davanti la porta di casa, e neanche i vicini. Oggi c'è il CONDIZIONATORE! altro che aspettare il venticello fresco che viene dal mare!
Se girate per le periferie, nei vecchi quartieri, difficilmente trovate qualcuno che aspetta la brezza marina... usci e finestre sbarrate, in compenso sui muri delle case, anche le più decrepite, troneggiano gli antistetici motori che tirano fuori l'aria calda e mandano dentro quella fredda.
Magari la za Maria alla mattina avrà le ossa fracassate dai reumatismi, ma parlando con la vicina potrà sempre dire: L'ha visto il mio nuovo condizionatore? E' uno spettacolo! si mangia anche l'umido! ha 3 velocità e quando è al massimo, pari di essere 'a punta ddo' molo come sciuscia 'u vento!
E quella maligna e invidiosa: Ma non sente freddo? non ci piglia l'influenza?
E qua la za Maria da tutto il meglio si sé: Tranquilla commare, lo strumento è attrezzato, all'occorrenza mettiamo in azione la pompa di calore, quella meglio di un lanciafiamme è...!

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