giovedì 2 agosto 2018

SE IL PRIMO AMORE NON SI SCORDA MAI... FIGURIAMOCI IL PRIMO BACIO!



Oggi come oggi, che non è ieri come ieri, la cosa farebbe ridere! Ma se per un attimo si pensa agli anni ’50… verrebbe da ridere lo stesso lo so! Noi ragazzini 13-14 anni vivevamo le prime emozioni d’amore, quelle vere. Oggi c’è internet, facebook e tutti quei siti che con un clic trovi compagnia, nel periodo della mia fanciullezza bisognava prendere il coraggio a due mani e fermare per strada una ragazzina. “Signorina” così si ci presentava anche se lei aveva 12/13 anni, “permette una preghiera?” questa era una delle prime frasi, le altre: Signorina dal primo momento che l’ho vista…. Permette che l’accompagno? Etc. Le ragazzine, anche quelle più timide, erano spirtulidde e alla domanda “signorina permette una preghiera” a morti subitanea rispondevano “’A jssi a falla a’ Madonnina!” che nell’agosto del 1953 in via degli Orti la Madonnina di Siracusa aveva lacrimato. Altro sistema consegnare un bigliettino; io scrivevo bigliettini per tutti coloro i quali me lo chiedevano, con il risultato ca iddi si facevanu ziti e ju taliavu i muschi passiari…   
Una sera d’inverno del 1957, ero con l’inseparabile amico di sempre quando sopraggiunse un altro compagnetto che ci propose d’andare con delle ragazzine a passeggiare e se fosse andata bene a limonare… Ma quannu mai??? Io e il mio amico lo prendemmo in giro e vista la sua insistenza accettammo. Ci portò in Ortigia e ci sedemmo sullo scalino di un portone appresso al cinema Diana e dopo dieci minuti d’attesa venne lei, una ragazzina con capelli scuri e occhietti neri vivaci, lui la invitò a chiamare due sue amichette e saremmo stati in compagnia. Lei mi volse lo sguardo e disse: “Va bene, però ju voju a chistu!” e mi indicò…
Apriti cielo e sprofondati terra! Per il fatto che ero di una timidezza che non ci sono paragoni, era bella ed ero già preso… Quella sera non si fece nulla perché le amichette non uscirono; ma da quel momento tutti i giorni passavo e ripassavo da casa sua, mi fermavo al baretto a prendere un cono e lei entrava, non sapevo dirle nulla, ma la birichina passando strusciava o mi dava un pizzicotto etc.
Una sera d’ottobre la vidi sola soletta fuori zona, trovai il coraggio e la chiamai e lei si fermò. Dove stai andando? – le chiesi – Sono scappata di casa …- la risposta! Non trovai di meglio che dirle “Anch’io!” e a piedi ci stavamo dirigendo verso un lido vicino Siracusa, quando mi sono accorto che ci seguiva un mio coetaneo in bicicletta, presi una decisione assurda la portai a casa mia.
Abitavo al Molo San Antonio e mio padre era custode dell’ex Stazione Sanitaria Marittima e dell’ex Ospedale (oggi sede dei vigili urbani) che i vecchi siracusani ricordano come lazzaretto. Noi abitavamo al piano superiore della Stazione Sanitaria e sotto oltre delle stufe di disinfettazione, stanze con letti e materassi, gabinetti etc.  Arrivammo a casa mia, aprii il cancello e la feci aspettare sotto; io salii sopra salutai tutti e dopo un po’ andai a letto nella mia stanza. Chiusi la porta a chiave, aprii la finestra e scesi dalla grondaia e in un batti baleno fui da lei… Nel frattempo, di questa operazione si era accorto un mio amico che abitava sotto con suo padre impiegato alla Provincia e conosceva la ragazzina.
Rimasti soli l’abbracciai e ricambiò con passione l’abbraccio poi, come visto fare in tanti e tanti film western, la baciai…. E qui che casca lo scecco!!! Lei dopo una … due e tre volte mi guardò meravigliata e mi disse: “Non si bacia così” e giù una risata! Devi metterci la lingua e… e in parole povere mi diede lezioni sul bacio e non solo quello. Dopo una notte così, ne ero innamorato cotto, anche se lei aveva avuto altri fidanzatini non m’interessava, mi raccontò che un suo zio avevo abusato di lei, quella notte fu una notte d’amore per noi due … alle prima luci dell’alba, ci salutammo, lei volle prima vedere la mia risalita sulla grondaia e quando raggiunsi la finestra la salutai, non prima d’aver fissato un appuntamento alle 11 a piazza Pancali in Ortigia.  Sfortuna o fortuna volle, che l’amico disse tutto a mio fratello che mi convinse di lasciar perdere…  Quando l’incontravo ed eravamo in compagnia, lei diceva “Cu Armando siamo stati ziti una sera sola” adesso da una decina d’anni l’incontro, ci siamo fatti vecchi anche se lo spirito sarà giovane, io la guardo facendo in modo che lei non s’accorga dello sguardo e a volte mi domando se lei si ricorda di me e di quella notte da bravi ragazzi …
 

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