LA DIAVOLATA E L'ANGELICATA
Come in molte cittadine siciliane, la sera del Venerdì Santo, per le principali vie cittadine viene portato in processione il "Cristo Morto". Durante il percorso viene eseguita 'a cantata, un canto accorato e nello stesso tempo patetico, attribuito a diversi autori.
Il rito della Resurrezione trova nella Chiesa Madre un'antica tradizione legata alla civiltà contadina: al momento della Resurrezione un telone, ad Adrano (CT), dipinto da mano ignota nel '700, portante la statua del Cristo Risorto con sotto una corone di candele accese, s'innalza velocemente e, a seconda del numero di candele che rimangono accese, si traggono gli auspici di una buona o cattiva annata.
Ma la rappresentazione della Domenica di Pasqua è veramente unica e si colloca tra le manifestazioni più interessanti delle tradizioni storico-cristiane di tutta Italia.
In piazza Umberto, a mezzogiorno, davanti al colonnato della Chiesa Madre, viene allestito un grande palco su cui viene recitato il dramma religioso "La Resurrezione" opera del poeta adranita Don Anselmo Laudani, scritto nel 1752. Il testo si compone di due parti: "La Diavolata" e "L'Angelicata".
La Diavolata in particolare, si recita da circa 250 anni con attori dilettanti, che si tramandano il testo, i gesti e la declamazione dei versi da padre in figlio. Quest'opera simboleggia, in forma allegorica, l'eterna lotta tra il Bene e il Male con la vittoria finale delle forze del Bene.
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