giovedì 7 settembre 2017

PATRI BRUNU di Armando Carruba




Sono trascorsi già 14 anni dalla dipartita del mai dimenticato parroco del Pantheon patri Brunu!
DEDICATO A MONS. BRUNO dal 1949 parroco del Pantheon…
Negli anni cinquanta la parrocchia di S. Tommaso (Pantheon) abbracciava quartieri popolosi misti di miseria e nobiltà. Erano trafficati, rumorosi, vocianti e perché no? malandrini. Dal piazzale Marconi al corso Gelone, allora campagna, con qualche palazzotto nelle traverse con panchetto artigiano e arnesi di mestieri sulla via; o il quartiere dé Carcari sulla via Molo dove a ridosso c’è l'ex mercato Ittico, dove certe abitazioni ospitavano finimenti e attrezzature per asino e carretto, quando non si ospitava pure veicolo e somaro, tanto si sa ‘a casa capi quantu voli ‘u patruni!

Scorci di vita da terzo mondo direbbero oggi i giovani, sono passati circa 70 anni quando il quartiere, la strada era a dimensione d’uomo, dove le voci dei venditori variamente modulate si riconoscevano a distanza e si sapeva che merce quel venditore proponeva.
Una voce di prima mattina, ma di stagione, è quella che proponeva i ceusi niuri guai a tingersi con il loro succo è indelebile come il sangue. Altra voce era quella del venditore di latte con la sua bicicletta e quattro bidoni d’alluminio due davanti e due dietro “latteeeee!” e in tempo di calura era festa l’arrivo nel quartiere del trabiccolo con baldacchino del gelataio con gelati e minnulate (Ohe minnula cche bella…minnulole …minnulata cchi bella minnulata che bella…minnullole!) e ancora chi comprava o cambiava con piatti o giocattoli d’arte povera, ferro, rame, alluminio etc. ferru vecchiu, ramu vecchiu, m’accattuuu, chi vendeva sale Sali, acitu, scupi, lisciva lisciuni e chi disprezzava la propria merce forte del detto chi disprezza compra haiu patati ca mancu ‘i porci ‘i vonu, i cucuzzi cchiu’ cucuzzi da tigna ‘i me’ mugghieri…chi vendeva i lupini…u luppinaaaru e chi i cacocciuli passatempu o i vavaluci altri calia, simenza, nucidda atturrata; non mancava in mattinata l’arrivo in bicicletta del venditore del quotidiano La Sicilia che costava 25 lire, con tanto di cappello a visiera con su scritto GIORNALE DI SICILIA, e si fermava quando vedeva ragazzini giocare a palla per strada. Questo strillone usciva carta e matita e si faceva dettare i risultati per la schedina, certo è che se avesse dovuto giocare tutti i probabili risultati proposti… non gli sarebbe bastato la sua paga settimanale. Le sere d’estate ai villini col cocomeraio che promuoveva a spettacolo la vendita all’asta dei suoi muluni, gara che era un incanto per la sua teatralità di scena e di azione. Palco come ribalta tra piramide di muluna, luci con acitelene, compare a lato e claque per applauso, e quindi estrose vanterie affidate all’estro del venditore/attore Chi ssi scassò ‘a muntagna?...Jetta sangu ‘u me’ muluni …Macari ju m’accattu…Quantu mi dati mi pigghiu!
E i ragazzini del quartiere? A dodici o tredici anni contribuivano al bilancio familiare, e nel tempo libero ad inventarsi giochi; uno dei tanti era lasciarsi scivolare su un cartone o incoscientemente in piedi avendo le scarpe rinforzate da ferretti, ai lati della scalinata del Pantheon; poi padre Bruno, santu cristianu, prima che qualcuno si facesse male fece quattro robusti ferri ai lati cosicché nessuno potette scivolare più. 
E grazie a padre Bruno, in questi quartieri difficili, dove l’abbattimento delle barriere sociali quasi impossibile, lui ci riuscì e quei ragazzini la domenica mattina alle 9,30 erano tutti ad ascoltare la S. Messa, i maschi insolitamente messi a lucido, con il vestito della domenica a sinistra dell’altare vicino al quadro di S. Giovanni Bosco, e le bambine a destra. Nelle occasioni importanti c’era il fotografo ai villini con il suo treppiedi tipo Far West, con tanto di secchio d’acqua e la foto era bella, fatta e sviluppata!
Ed era una festa quando padre Bruno annualmente benediva le case, lo si aspettava con gioia! Nel 1987 ha festeggiato il cinquantesimo anniversario di sacerdozio in concomitanza al suo Pantheon che essendo stato inaugurato nel ’37, anch’esso compiva 50 anni!
Armando Carruba

(Mons. Bruno è scomparso il 7 Settembre 2003)

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