Accanto al mestiere della sarta, era praticata anche l'arte del ricamo. Spesso esso era eseguito per l'allestimento della dote delle ragazze della famiglia, ma non era raro trovare chi ricamava per le ricche signore del paese e del vicino capoluogo, contribuendo così alle scarse finanze familiari. Il lavoro del ricamo si svolgeva, a secondo della estensione del capo da ricamare, o in un lungo telaio "tilaru ", in cui si lavorava a quattro mani, o in un maneggevole telaio formato da due cerchi concentrici, di diametro di 30 cm circa, in cui si incastra il tessuto da spessore variabile ma mai più . I punti che maggiormente si eseguivano nella zona erano:(i così detti punti sfilati) il 400, il 500 il 700 ; il punto ad intaglio ; il punto rodi ; il punto croce ; il pittoresco ; il punto norvegese. Da menzionare assieme a questi punti impegnativi ci sono pure ; il lavoro ai ferri, con i quali si facevano calze e maglioni per tutta la famiglia, ed il lavoro ad uncinetto, che è un piccolo ferro della lunghezza di 25 cm circa e di spessore variabile ma mai più spesso di 3 mm, con il quale si riusciva a fare anche delle bellissime copriletto matrimoniali.
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