lunedì 27 aprile 2015

IL SIRACUSA SI AMA

Ricordando PIETRO SANNA supertifoso azzurro

Pietro supertifoso degli anni '60/70 sino a quando il suo leoncello cuore non ha retto al tracollo della società.
Pietro non si tirava mai indietro, Pietro supersportivo ma soprattutto supertifoso della squadra aretusea, Pietro conosciuto da tutti gli sportivi dall'Ortigia a Puzzu 'ngigneri (1) alla borgata la mitica via Bonriposo (2); Pietro che in un derby avissi fatto pazzie.
Pietro era un bravissimo fornaio andato a lavorare da ragazzino con i calzoni corti (li ha portati anche da grande al lavoro) che per seguire il Siracusa lasciava tutto e tutti e partiva in giro per gli stadi senza sentiri briscole e neanche scope; perchè parlo al passato? per il fatto che se ne era disamorato e non ci faceva nè caldo e neanche freddo, lui che s'incollerava al primo segnale, poi di pallone non ne ha più voluto sentire parlare.
Personalmente mi piace ricordarlo nella sua teatralità, quando il Siracusa segnava e lui si gettava a volo d'angelo, del tipo scogghiu 'a carrabbineri, in mezzo alla folla di picciotti che lo accoglievano a braccia aperte.
Pietro, dalla curva alla gradinata, come un direttore d'orchestra dava il ritmo a coloro i quali incessantemente battevano i tamburi capitanati dal bravissimo batterista dei mitici Falchi.
Pietro passato al rango aristocratico della tribuna, la sua voce la si sentiva dalla curva e gradinata e tutto lo stadio lo chiamava a gran voce.
Pietro pronto a menar le mani (faceva finta perchè si faceva sempre tenere) lui pronto a saltare (accennava perchè restava sempre impigliato alla rete di recinzione) Pietro che credo non vide mai segnare un goal al Siracusa (s'attuppava l'occhi) e quando segnavano gli avversari, l'arbitro ne aveva di più di un panaru 'i crastuna.
Una volta a Caltagirone, si era in serie D, una signora calatina, ci vinni di calata, e rivolta al nostro gruppo che tifava rumorosamente in tribuna esclamò: Non potete tifare Siracusa così forte, qui siamo a Caltagirone perbacco! e Pietro serio, incitò i tifosi all'urlo: Forza Caltagiruniii
e 'n sutta cantriii poi levatosi il cappello di carta paglia ripara sole, stile muraturi, e facendo un ampio gesto con la mano verso il campo con inchino teatrale disse: Offro!
Ne è passata acqua sotto i ponti, son sicuro che malgrado tutto il nostro Pietro, supertifoso revival, in fondo al cuore nutre ancora un attaccamento verso i leoncelli.
Ti ricordo così compagno di tante domeniche seduti sui gradoni del vecchio stadio ad ubriacarci di sole, pallone e vuciati.
Neanch'io vado più allo stadio e faccio finta di non prendermela, ma non siamo fatti di ferro ed è da troppo tempo che soffro.
Ti vedo tra gli angeli a giocare al pallone e a ricordare queste meravigliose giornate ad ubriacarci di sole !

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