L’ARVULU D’ALIVA – (Vittorio BURGIO)
La to’ granizza è putenza,
e ‘nte me’ riordi
vinci li putenti.
‘U to’ stemma è ‘a paci,
e ogni tantu ‘a to’ forza taci,
ma ti viru rammaricatu
ti talìu ccu stima
ma ti viru malatu.
Chi hai? parra?
Caru amicu miu
mi rattristu ogni tantu,
viru li me’ rami a lu ventu
pirchì puru ppi iddi su tempi duri,
nun sapennu agguantari li so’ ciuri
e macari ddu jornu
ccu lu so’ ventu
sennu rami ‘i razza
a nà truvari la so’ bunazza
Vittorio BURGIO
L’ALBERO DELL’ULIVO – La tua grandezza è potenza/ e nei miei ricordi/ vinci i potenti/ Il tuo stemma è la pace/ e ogni tanto la tua forza tace/ ma ti vedo rammaricato/ti guardo con stima/ ma ti vedo malato/ Che hai? parla?/ Caro amico mio/ mi rattristo ogni tanto/ vedo i miei rami al vento/ perché pure per loro sono tempi duri/ non sapendo tenere i suoi fiori/ e magari quel giorno/ con il suo vento/ essendo rami di razza/ dobbiamo trovare la loro bonaccia.
VITTORIO BURGIO
A presentare Vittorio Burgio agli amici della Terra mia, è stato il poeta Pippo Barbagallo, entrambi siracusani dda’ buggata, i Burgio erano famosi negli anni
50/60 per il mitico caffè Burgio, ch’era situato al largo destro dell’inizio di via
Piave di fronte alla ferrovia.
Vittorio è stato insegnante di meccanica all’Istituto Educativo Umberto I° per i siracusani di una certa età conosciuto come l’Ospizio, quando era ubicato al C/o
Umberto I° (‘u rettifilu).
L’Ospizio negli anni cinquanta oltre ad ospitare orfani dei caduti in guerra, ha levato dalla strada tanti ragazzini insegnando loro un mestiere come tipografo, meccanico,
elettricista etc. e avviandoli ad un lavoro sicuro.
Nei momenti di svago in quell’Istituto, interminabili partite di pallone sullo spazio mattonato del cortile e tutti rigorosamente scalzi!
Allenatore in quegli anni padre Emanuele e grazie a lui tanti ragazzi in seguito hanno militato in squadre di calcio del campionato di serie C e B.
Vittorio Burgio è ricordato alla Terra mia, per la sua disponibilità, gentilezza e le sue poesie dove rispecchiano la nobiltà d’animo del mai dimenticato Vittorio.
Armando Carruba
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