Jttavumu pani duru
'e pisci dda funtana
ccu l'acqua ca vugghieva
di mussi
ca circavunu 'na muddica
ppi natari
'U picciriddu
satava cuntentu
'a pàpira
quaqquariava
'n vecchiu assittatu
vinneva calia e simenza
e 'u suli
rirennu 'nto celu
salutava 'u jornu
armando carruba
Aretusa, figlia di Nereo e di Doride, amica della dea Diana, fu trasformata da quest'ultima in una fonte d'acqua dolce che sgorga lungo la riva bagnata dalle acque del porto grande di Siracusa.
La metamorfosi fu attuata per sottrarre la timida ninfa alla corte del dio Alfeo.
Costui, però, è la divinità fluviale, quindi scorrendo sotto le acque del mar Egeo, arriva in prossimità della fonte nella quale era stata trasformata la sua amata per consentire alle sue acque di raggiungere quelle della fonte stessa e quindi mescolarsi con loro. In realtà, Alfeo era un piccolo fiume della Grecia che effettuava un breve tragitto in superficie per poi scomparire sotto terra. Quando i greci trovarono la piccola sorgente nei pressi della fonte di Aretusa, trovarono la spiegazione fantasiosa alla scomparsa del fiume Alfeo in Grecia, che sarebbe riapparso in superficie in Sicilia.
Nessun commento:
Posta un commento