FOTO; Entrata nave Esperia al molo S. Antonio SIRACUSA
Buondì a tutti! Si dice che "il lupo perde il pelo ma non il vizio" e sta ad indicare quelle persone che vivono una vita (?) o campa a muzzu.
Tempu di Natale è tempo d'auguri, di manciati salutari e macari di jucati,,, Ma una cosa è jucari in famigghia e nautra jucarisi 'a vita; e così anno dopo anno c'è chi riesce "a sbullari" a perdere tutti i soldini, a volte, più delle volte, quasi sempre (stipendio e tredicesima) e resta pure con debiti di gioco che si debbono onorare sennò nessun tavolo è disposto a farti sedere sapendo che sei cattivo pagatore.
Negli anni '50 con la TV che ancora doveva entrare a forza di cambiali nelle nostre case, giocare a carte era un passatempo gradito nelle feste natalizie. Al molo S. Antonio, al mercato Ittico - ancora in costruzione - e dentro i vagoni merci della Stazione Marittima, di giorno e la sera in case che organizzavano le giocate dietro il pagamento della luce per la casa (se si giocava a mazzetto, ogni volta che usciva il re si dava un tot per la luce, così come al sette e mezzo o lo stopi - ogni sano -).
Si giocava quasi tutta la notte e la mattina presto, chi perdeva era riconoscibile dato che si trovavano tutti a scaldarsi davanti 'a fucata al molo S. Antonio duecento metri dalla Casa del Portuale.
Oggi nessuno più gioca al mercato ittico che nel frattempo + stato chiuso e neanche nei vagoni della Stazione Marittima o al canneto del corso Gelone, dato che non c'è più nè stazione e neanche canneto; si gioca nelle case e purtroppo, in alcune, non è più il passatempo natalizio ma un rovinarsi proprio per le feste di Natale.
Tempu di Natale è tempo d'auguri, di manciati salutari e macari di jucati,,, Ma una cosa è jucari in famigghia e nautra jucarisi 'a vita; e così anno dopo anno c'è chi riesce "a sbullari" a perdere tutti i soldini, a volte, più delle volte, quasi sempre (stipendio e tredicesima) e resta pure con debiti di gioco che si debbono onorare sennò nessun tavolo è disposto a farti sedere sapendo che sei cattivo pagatore.
Negli anni '50 con la TV che ancora doveva entrare a forza di cambiali nelle nostre case, giocare a carte era un passatempo gradito nelle feste natalizie. Al molo S. Antonio, al mercato Ittico - ancora in costruzione - e dentro i vagoni merci della Stazione Marittima, di giorno e la sera in case che organizzavano le giocate dietro il pagamento della luce per la casa (se si giocava a mazzetto, ogni volta che usciva il re si dava un tot per la luce, così come al sette e mezzo o lo stopi - ogni sano -).
Si giocava quasi tutta la notte e la mattina presto, chi perdeva era riconoscibile dato che si trovavano tutti a scaldarsi davanti 'a fucata al molo S. Antonio duecento metri dalla Casa del Portuale.
Oggi nessuno più gioca al mercato ittico che nel frattempo + stato chiuso e neanche nei vagoni della Stazione Marittima o al canneto del corso Gelone, dato che non c'è più nè stazione e neanche canneto; si gioca nelle case e purtroppo, in alcune, non è più il passatempo natalizio ma un rovinarsi proprio per le feste di Natale.
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