giovedì 22 marzo 2007

LINGUAGLOSSA


Linguaglossa si raggiunge da Catania percorrendo la Statale 114 in direzione di Messina e, al chilometro 38,4 imboccare la Statale 120. Linguaglossa si può raggiungere anche dallo svincolo autostradale di Giarre della Catania - Messina.
A Linguaglossa la Pro Loco è in grado di fornire una serie di itinerari da percorrere a piedi per visitare gli angoli suggestivi di questo versante dell'Etna.
Nella Pro Loco si trovano inoltre un erbario, una mostra di animali tipici della zona impagliati, una mostra micologica, una sala proiezione per vedere in anticipo le zone che si andranno a visitare e persino un sismografo.
Nel territorio di Linguaglossa si trova la rinomata pineta Ragabo, una delle più belle della Sicilia, costituita da formazioni pure di pino laricio con esemplari alti fino a diverse decine di metri e con un ricco sottobosco in cui vivono mammiferi come la volpe, la martora e il coniglio selvatico.
Quella di Linguaglossa è l'unica pineta autoctona di pino laricio, una pianta che un tempo pare ricoprisse zone molto vaste dell'Etna. Il bosco delle quote più basse è costituito principalmente da splendidi quercieti e castagneti, mentre alle quote superiori la pineta è sostituita da boschi di betulle, e, più in alto da formazioni di Astragalus il cosiddetto spinosanto.
A Linguaglossa si ci va d'inverno, quando l'Etna copre la sua lava nera con quella sorta di bambagia che attira carovane di gitanti e sciatori che sognando il Trentino vanno a provare qualche slalom oltre i 25oo metri.
In alta quota, l'illusione è perfetta; non fosse altro per quella neve che si trasforma in granita appena i primi raggi di sole si avvicinano allo zenit, ci si potrebbe veramente illudere d'essere sulla vetta di una importante stazione di sci.
Visi bruciati dal sole, maestri in tuta e distintivo, ragazzini tra i pali con sci e tenuta tecnica e per i tornanti, migliaia di macchine con sci e portasci che resisteranno fino all'estate.
Tanto verde, un silenzio di primo mattino, viuzze d'estremo lindore, ville antiche, ancora l'incontro con qualche coppola per via, la sensazione di tornare indietro nel tempo, quello giusto, quello perduto.
Da Piedimonte a Linguaglossa il mare gioca a nascondino, il vulcano Etna mostra uno dei suoi panorami più belli; gli ulivi hanno ceduto il passo ai noccioleti e alle ville.
In estate il sole taglia a metà la piazza e al traffico cittadino si aggiunge il flusso di macchine che da Randazzo e Castiglione si dirige verso il mare con Fondachello o S. Marco come meta.
Il tempo a Linguaglossa sembra essersi fermato, favorito dalle condizioni naturali; per spiccare quel salto di qualità che porterebbe questo paese ad essere un posto tutistico di prim'ordine occorrerebbe un'altrettanta coraggiosa scelta che faccia decollare il turismo, quello di massa, il che gioverebbe non solo a Linguaglossa ma anche al comprensorio Etna - Taormina - Giardini Naxos, come dire il più grosso polo turistico della Sicilia.

2 commenti:

il siciliano di francia ha detto...

IL VULCANO L ETNA L OCCHIO DELLA SICILIA QUANTO SONO IN SICILIA NELLA STRADA CHE VA DA LICATA A MESSINA MI FERMO E GUARDO IL VULCANO E FACCIO UNA FOTO UNO DEI PUNTI DELLA SICILIA IL PIU VISITATO DEI TURISTI DEL MONDO UN SALUTO PER TE CIAO COLUCCIO

Anonimo ha detto...

Che bello Grazie Armando lo sai Linguaglossa il mio paese Nativo ,abbiamo un distintivo "Linguaglossa Rosi e Ciuri...Masculi e Fimmini su tutti Signuri". Ed e vero se noi e migranti siamo partiti altrove , ma il nostro cuore e rimasto li, a Linguaglossa e il Mongibello Etna.