LA NOTTE DELLE MAVARIE
Ogni tanto, quando mi vengono quei potenti mal di testa (e meno male che mi vengono ogni tanto) telefono ad una mia carissima amica, e …così è se vi pare, o coincidenza o non so che, il mal di testa sparisce.
Non è una MAVARA però lei ha – ho crede d’avere – un POTERE SPECIALE, che anche altre donne siciliane hanno – o credono d’avere -.
Un potere acquisito una lontana notte di Natale, subito dopo i rintocchi della mezzanotte, che da secoli le donne siciliane, da Palermo a Catania, si tramandano da madre in figlia solo in quello speciale momento. Perché? Perché la notte tra la vigilia e il 25 è LA NOTTE DEI MIRACOLI.
E’ una tradizione silenziosa, che si perpetua nell’intimità delle pareti domestiche, in cui ELEMENTI PAGANI e devozione sono strettamente legati.
Mal di testa? Mal di pancia? Indigestione? Tutto può essere mandato via da queste guaritrici domestiche.
Ciascuna ha un suo metodo, efficace per un dato malanno: c’è chi versa olio in un piatto, chi sotterra una ciocca di capelli, chi invece, come la mia amica, si limita a pronunciare un’orazione, efficace solo se il dolore è dovuto al malocchio.
Basta che qualcuno ti guarda in un “certo modo” – dice la mia amica – carico d’odio o d’invidia… e l’occhiatura è fatta!
Fede e devozione, certo, ma guai a riferire a terzi, in un momento diverso dalla notte di Natale, la formula: la donna che la fa perde definitivamente i poteri.
Chi toglie il malocchio non fa altro, mi spiega, che prenderlo su di sé e liberarsene.
In quello contro il mal di testa, per esempio, la donna che pronuncia l’orazione espelle il male attraverso gli sbadigli, perciò più sbadiglia più forte è stata l’occhiatura.
Se non li fa, vuol dire che la causa del dolore non è il malocchio e… in questo caso meglio prendersi un’aspirina!